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La storia della Vodka

Da parte sua, la Russia rivendica la fondazione delle prime distillerie all’epoca degli Zar, i quali avrebbero così detenuto il monopolio produttivo dell’alcol, fonte illimitata di elevato guadagno.

La disputa rimane tutt’ora irrisolta.

Come per altri distillati, per esempio il whisky o il rum, anche il nome “vodka” viene scritto diversamente in base al paese di produzione: diventa così “wodka” se prodotta in Polonia e “vodka” per la Russia e gli altri paesi.

In origine questo distillato si otteneva partendo dalle bucce di patate. Vista però la difficoltà nell’utilizzare gli amidi complessi presenti in esse e la ruvidezza del prodotto finale, si scelse di utilizzare cereali, come la segale o il grano, più facili da coltivare in climi molto freddi.

Ma come si produce effettivamente la vodka?

Innanzitutto, per produrre vodka si ha bisogno di materie prime ricche di amido e zuccheri.

Le più utilizzate sono appunto i cereali (come orzo, segale o grano) e le patate. Dopo aver scelto il prodotto di base, esso viene macinato e unito ad acqua e lieviti perché fermenti, permettendo così a questa miscela di raggiungere gli 8 gradi alcolici.

In particolare, da alcuni documenti datati 1534, sembra che un certo Stefan Falimirz, erborista polacco, producesse già all’epoca la “Gorzalka”, un liquore cristallino che solo successivamente prese il nome di vodka (da “voda”, acqua)

Dopo alcuni giorni si procede con la prima distillazione, di solito tramite alambicco a colonna, durante la quale il composto viene fatto riscaldare e il vapore prodotto viene fatto ricondensare. Subito dopo avviene la seconda distillazione, fase in cui si eliminano le teste e le code, entrambe nocive.

Giunti a questo punto, è il mastro distillatore che sceglie quanti altri passaggi far fare alla vodka: più se ne faranno, più il prodotto sarà neutro, anche se la lavorazione diventerà sempre più dispendiosa.

A differenza infatti di distillati come cognac e whisky, per i quali meno distillazioni si fanno e più vengono esaltati gusti e aromi, per la vodka la neutralità è tutto.

Ai giorni nostri, il metodo più diffuso per rendere la vodka il più neutra e insapore possibile è il filtraggio attraverso i carboni attivi, che assorbono e isolano i residui aromatici. In questo modo si evitano numerose distillazioni, mantenendo così più basse le spese di produzione.

Da ultimo, terminata la distillazione, per raggiungere la gradazione finale desiderata, si può allungare la vodka con acqua, che può essere distillata, piovana o sorgiva.

Proprio la sua purezza e' la caratteristica piu' apprezzata dai barman professionisti che la utilizzano per esaltare il sapore degli altri ingredienti del cocktail. 

 Alessandro Grasso

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